Acquedotto

Entrando a Nepi, appoggiato alle mura farnesiane, è possibile notare l’imponente acquedotto che si sviluppa su due ordini di arcate. La struttura, seppur possa ricordare gli antichi acquedotti romani, è in realtà il risultato di lavori avviati durante il XVI secolo e terminati solo nel 1727.

La parte visibile dell’acquedotto, in prossimità del centro abitato, misura m. 285 di lunghezza e si compone di 36 arcate, raggiungendo l’altezza massima di circa m. 20.  La necessità di portare l’acqua all’interno dell’abitato era da lungo tempo sentita. Prima della realizzazione dell’acquedotto, per l’approvvigionamento idrico erano utilizzate  cisterne per la raccolta dell’acqua piovana, la cui presenza è documentata a partire dall’età romana, o si attingeva l’acqua dei vicini Rio Puzzolo e Rio Falisco.

Nel 1559 si diede inizio alla ricerca di sorgenti che potessero alimentare la cittadina. Venne individuata una sorgente posta in località Varano, alcuni chilometri a Nord-Ovest di Nepi e iniziarono i lavori di scavo.

La maggior parte del tracciato dell’acquedotto sino alla cittadina corre sotterraneo, ma in prossimità delle mura cittadine il dislivello da superare era troppo ampio. Vari architetti, fra i quali il Vignola, tentarono invano di completare l’opera.

Nel 1702, su impulso del cardinale Giuseppe Renato Imperiali, il progetto fu ripreso e la direzione dei lavori affidata all’architetto Filippo Barigioni, con l’ausilio del mastro Giuseppe Bernascone incaricato di eseguire le opere in muratura.

Nel 1707 era già posato il primo ordine di arcate, ma i lavori si protrassero per anni.

Terminata la struttura, si procedette a portare l’acqua sino alla Piazza del Comune dove nel 1727, sotto il portico del Palazzo Comunale, fu collocata la fontana, progettata dal Barigioni,   a ricordo dell’impresa compiuta.

Sebbene siano passati quasi trecento anni, l’acquedotto continua ad alimentare le fontane pubbliche ed ad offrire un’affascinante visione di sé.

Nepi, riflessi dell’acquedotto

A Cura di:
Dottor Stefano Francocci